In attesa di nuove dall’altro lato dell’emisfero, fra l’altro e purtroppo disastrosamente interessato da paurosi incendi, continuiamo con un po’ di amarcord storico.
Nelle dieci risposte a MTBnews ho detto che per quanto ci riguarda, l’evoluzione odierna era già tutta presente nei nostri primi prototipi. Citavo come esempio un modello di cui sono particolarmente orgoglioso: il carbonio kevlar del 1993
Un modello con cui disputammo tutto il circuito italiano di quell’anno e che, anche se costruito in soli cinque esemplari, rappresenta una indiscutibile testimonianza di quanto anticipatrice sia stata Ancillotti anche in campo MTB.
Il modello nel piazzale della fiera di Padova del 93
Basta guardarlo e sembra incredibile che risalga al lontano 1993.tutti i punti salienti della moderna tecnica erano già presenti non solo in fatto di materiale della struttura (carbonio rivestito da Kevlar) ma anche da tutto il resto, dal punto di fulcro, al forcellone, all’evolutissimo sistema ammortizzante,
Il particolare del Pull Shock con il triangolo fissato al forcellone
alla rigidità e robustezza ecc giu’ giu’ fino a notare le curvature dell’obliquo che già denota ultimissimi e moderni criteri estetici.
Ricordo che quando ero a disegnarlo (ed in questo il carbonio apre delle possibilità ben piu' ampie, di quanto si possa con le semplici tubazioni) avevo fatto la prima curva sotto al cannotto, ma non mi convinceva il fatto che fosse seguita da un profilo diritto giu' verso il movimento centrale.
Non era ancora armonico,volevo qualcosa di piu’ sinuoso, quando disegnai anche l’altra curva opposta fu come una scoperta ed una gioia, ora anche dal punto di vista estico tutto mi convinceva.
Alla prossima
Alberto Ancillotti
giovedì 12 febbraio 2009
Storia: il modello in carbonio/kevlar del 93
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