lunedì 24 novembre 2008

La stagione 2008 per immagini

Cari appassionati,
in attesa di parlarvi della stagione 2009, che come sempre ci vedra' su tutti i campi di gara italiani per assistere i nostri fedeli clienti, vogliamo finalmente (con un bel po' di ritardo) chiudere la stagione 2008 con qualche bella foto raccolta sui campi di gara e non di tutte. Abbiamo messo quelle che ritenevamo piu' belle, per fare un collage. I risultati della stagione li conoscete gia'.

Milivinti in azione a Pila. Assoluti d'Italia 2008


Bugnone ad Agnona.


Madera a Quart.


Impressionante questa piega di Bugnone su roccia viscidissima nella parte alta del tracciato di Sanremo, Meeting internazionale.


Milivinti al Mondiale di Commezzadura-Val di Sole.


Andrea Aleotti a Pragelato

Elisa "Tina" Fantonetti ad Agnona


Federico Frulloni a Pila


Milivinti durante le qualifiche di Collio.


Gemme al test event di Commezzadura nel 4X.


Petra Bernhard in azione sulla famosa pietraia di Maribor.


Milivinti in azione sulla pista di Pragelato con un po' di fango...


Milivinti a Caldirola durante le qualifiche


Petra Bernhard nel campionato austriaco, Semmering.


Milivinti in azione all'Europeo di Caspoggio

venerdì 21 novembre 2008

Intervista ad Antonio Silva su MTBnews

Il commento di Alberto Ancillotti all'intervista ad Antonio Silva pubblicata su MTBnews.

Premetto che conosco Antonio da tanti anni e devo dire che oltre ad essere una persona cordiale e alla mano è anche uno che ha ampiamente meritato di realizzare il suo sogno a lungo inseguito,quello di diventare il DT della nazionale, non fosse altro per la passione che ha sempre messo e ci mette tuttora.
Devo comunque dire che non ho lo stesso suo punto di vista su argomenti che ritengo molto importanti sia per il movimento sia per la crescita degli atleti
Primo fra tutti questa supposta divaricazione di interessi ed incompatibilità fra amatori ed agonisti.
Partirei dal problema tracciati, che i percorsi italiani non siano all’altezza ormai è diventato un luogo comune, visto i tanti, troppi anni che si fa presente il problema.
C’è da domandarsi chi stà facendo qualcosa e nel caso chi dovrebbe fare qualcosa per cambiare!
E' questo il punto, si sarebbe potuto sperare proprio che qualcuno andasse a visionare in tempo i tracciati, desse nel caso dei consigli delle regole ,seguisse la cosa e questo chi se non qualcuno della FCI?
Quindi il problema principale è che non ci si cura dei percorsi, non che gli amatori organizzino una rivolta se si modernizzano,è proprio il contrario, io penso che anche loro sarebbero ben contenti di girare su percorsi piu’ moderni soprattutto piu’ lavorati.
Il tempo del "tutto al naturale" è finito da un pezzo, solo da noi alligna ancora per incuria o per scarsa preparazione degli organizzatori.
Un percorso ben fatto,moderno ed educativo, diverte anche di piu’ e non è detto che sia piu’ pericoloso e scateni le ire degli amatori,anzi al contrario, abbiamo davanti l’esempio di Pila, forse cè stata la rivolta degli amatori, ci sono stati piu’ incidenti che in altri percorsi?
Per quel poco che abbiamo potuto fare all’Abetone mi sembra che tutti, amatori compresi, siano rimasti contenti delle modernizzazioni apportate e ciò nonostante non c’è stato bisogno di interventi dei soccorsi, a riprova che non è il percorso moderno ed impegnativo a generare di piu'incidenti ma il percorso fatto male!
Non c’è bisogno di sacrificare quindi nessuno sull’altare dello sviluppo, tantomeno il “nocciolo duro” ,grazie al quale perlomeno abbiamo un movimento in crescita numerica, con tutti i molti aspetti positivi che questo comporta e che, tra l’altro ,con figli e parenti dà un grande contributo di nuovi, giovani ingressi
Del resto vediamo che a livello europeo tutti ,amatori e agonisti, corrono tutti sugli stessi percorsi, molto piu’ moderni dei nostri, senza che ci siano recriminazioni o problemi di sorta.
Di poi ma siamo sicuri che la nostra arretratezza dipenda dai soli percorsi o ci siano invece tutta una serie di motivi caratterizzati dalla nostra generale situazione sportiva nazionale e dall’impegno della nostra federazione?
In primis trovo inammissibile che non ci sia un circuito di four cross o perlomeno di slalom ma solo una gara con sparuti partecipanti ,questa disciplina è troppo importante per “svegliare” quella "fretta" nel modo di guidare quell’”attaccare” che ci vuole oggi anche nella DH, per essere del tutto snobbata come solo in italia avviene.
Come causa fondamentale comunque resta il fatto che ci sono, da noi troppo pochi giovani ad entrare in questa disciplina e ,con pochi, è molto piu’ difficile che ci esca fuori il fenomeno.
Se penso che nelle gare inglesi ci sono solo al nazionale una sessantina di junior, una trentina di donne, per non parlare dello stuolo di youth, juvenile ecc ci troviamo ad essere veramente in difficoltà e quindi in questa situazione molto poco puo’ fare un DT.
Sono comunque a parer mio evidenti e devono essere considerate nelle scelte, due cose fondamentali:
1° che fuoriclasse si nasce e non si diventa;
2° il modo di distinguersi per chi è fuoriclasse è quello di mettersi subito in luce, fin dall’inizio, attaccare e vincere da subito, magari sbagliare ma comunque fàr notare un qualcosa in piu’ nello stile, nella grinta nella personalità, questo fin da subito.
Su questi bisogna puntare perché il lavoro, l’applicazione, l’allenamento certo possono migliorare quantitativamente il livello ma il DNA adatto uno deve averlo di natura, altrimenti si riesce solo a far crescere un buon pilota ma mai un fuoriclasse ,che è quello che cerchiamo.

Alberto Ancillotti

mercoledì 12 novembre 2008

Ancillotti dà il benvenuto nel team al giovane Francesco Petrucci

"L'opportunità offerta da i sigg. Ancillotti è il più bel regalo di compleanno che avessi mai ricevuto"
E' questa la sintesi espressa da Francesco Petrucci dopo il test svolto a bordo della nuova Tomaso DHP in quel di Montevarchi.
"All'inizio ero nervoso e temevo di commettere alcuni errori, anche perchè non ero mai stato seguito da persone con un'esperienza e competenza tale da incutere un pò di soggezione e pensavo che il breve tempo a disposizione non fosse sufficiente.
Ma già alle prime battute i timori sono stati fugati dall'immediato feeling con l'eclettico prodotto. La grinta che ha caratterizzato, e a volte anche mortificato le mie performances, è stata subito assorbita dalle ottime caratteristiche della DH toscana".

"La reattività nei cambi di direzione e la prontezza nel rilancio -commenta il giovane umbro- mi ha sorpreso sin dalle prime curve e la confidenza con le sospensioni ha aumentato la sicurezza nell'affrontare le asperità della discesa".
La maneggevolezza nelle diverse condizioni d'uso è sorprendente, tanto che all'uscita della curva mi stupivo della facilità della percorrenza e ripetevo dentro di me "Si può fare di più".
Mi permetto di aggiungere un particolare che ritengo fondamentale: Ho avuto precedenti contatti e trattative per la prossima stagione ed i discorsi spesso deviavano su abbigliamento, maglie e raramente si è dibattuto sulla tecnica e sulle caratteristiche del mezzo. Quando ieri ho visto il sig. Alberto cercare subito un metro per confrontare l'assetto delle due bici a disposizione,ho capito che la professionalità non s'inventa.
Esprimo quindi pieno compiacimento per l'inizio di un progetto, già nato sotto una buona stella, e degno di continue soddisfazioni.

Francesco D.Petrucci



Con l'arrivo di Francesco siamo molto entusiasti di continuare nel lungo progetto che contraddistingue la nostra attivita' nella speranza che possa ripercorrere le tappe ed i risultati dei suoi famosi predecessori.
Ovviamente tanti auguri di buon compleanno a Francesco!
Alberto e Tomaso Ancillotti

La news sul webzine italiano MTBnews.

giovedì 6 novembre 2008

Elogio di mio figlio Tomaso

Tutti sempre ,rammentando il nome Ancillotti , pensano Alberto,certo Alberto è il babbo, il costruttore delle mitiche moto che tante pagine hanno scritto nella storia del fuoristrada ma vi posso dire che se, come tanti si ha piacere che il figlio segua le orme del padre e ne sia degno erede, direi che nel mio caso il desiderio è piu' che esaudito
Lo vedo all'opera in officina al lavoro di progettazione,quando con il CAD muove le mani con il mouse e sulla tastiera come fosse Barenboim al piano,quando giudica un leveraggio ed ad occhio mi sà dire la curva di progressione ,dandomi dei punti,pur essendo il papà del Pull Shock, allora sono felice di dire che anche alla quarta generazione ,il sangue Ancillotti sa sempre, forse di piu', di meccanica
L'ho visto tenace,poco prima della fatidica gara del mondiale, alle prese con la forcella che non lo convinceva come scorrevolezza, cambiare, con calma ma determinato,tutto il monolite della Marzocchi per dare al Milivinti una bici al massimo ,io sarei già stato preso dal panico visti i tempi ristretti che ci rimanevano!
E che forcella!,forse qualcuno pensa che il meccanico e l'assistenza consista nel regolare il cambio o cambiare un copertone od una serie di sterzo?no signori,non per noi, Tommy fà di piu',la forcella non ci convince? bene rifacciamo noi completamente la cartuccia dell'idraulica ,pensiamo che con una molla non sia bilanciata? bene ne facciamo due,le boccole hanno troppo gioco?bene le cambiamo con altre di diversa tolleranza,non parlo dell'ammortizzatore quello lo facciamo addirittura tutto noi noi e lo smontiamo controlliamo e rinfreschiamo prima di ogni manche decisiva ,cambia la tipologia del percorso? bene si cambia la taratura,si cambia la geometria con tiranti di mm in mm ,il pilota non ci sà dire ,non ha abbastanza decisionalità? fà niente ,l'esperienza ci dà già i giusti parametri sappiamo noi come fare anche se lui non riesce a dircelo!
Questa è a parer mio "assistenza" in un mondo race, dove ogni minimo particolare fà la differenza,in coppa dove in uno stesso secondo ci possono essere una decina di piloti,questo si chiama supportare il pilota
E' Tommy che ha seguito i nostri in giro per l'europa da Vallnord alla Scozia da Maribor a Schladming, divedendo con loro ogni giorno e nuova esperienza,con Bugno poi ,da cinque anni come un fratello maggiore,a sciare insieme d'inverno,ad allenarsi e svilupparsi a Les Gets,a preparare la pasta sul camper e insieme a studiare le traiettorie, insieme nelle libere uscite la sera
Mai,malgrado la durezza dei percorsi, un problema alla bici, sempre da parte di Tommy il sorriso facile che lo contraddistingue
E' chiaro che questa cosa l'ha sentita, forse,anzi certamente, ancora piu' di me ma mi ha fatto piacere che mi abbia detto di voler rimanere ,comunque, in buoni rapporti,anche se con un po' di amarezza ha aggiunto: perchè non assistiamo un po' di piu' i nostri Inglesi ,li abbiamo sempre un po' piu' trascurati rispetto ai nostri ,perchè l'anno prossimo, non andare anche alle gare in Inghilterra ,visto che da quanto ci ha riportato il nostro importatore avremo ancora i tre di quest'anno e forse c'è anche il ritorno di uno che aveva cambiato?
Alberto Ancillotti

martedì 4 novembre 2008

Milivinti e Bugnone lasciano il Team

I due Marco ci lasciano.
Si lo so, per molti potrà sembrare una notizia da non credere, visti gli eclatanti risultati che avevano fatto con noi e soprattutto il clima sempre sereno ed amichevole che c’era, sia nei nostri riguardi, sia fra di loro, cosa non facile quando due piloti di uguale livello si confrontano all’interno dello stesso team.

Come riconoscimento per la stagione ed i buoni risultati avevamo anche dato loro un premio, siamo quindi anche andati oltre quanto promesso e mantenuto.

Sinceramente, per questi motivi, quasi non crediamo che non ci seguiranno la prossima stagione, del resto fino a pochi giorni fà, non c’era stato in nessun modo dato nessun segnale in questo senso, e noi, per riguardo nei loro confronti, non avevamo segretamente contattato nessun altro pilota.
Devo dire che sempre, tutti quelli che sono venuti con noi, Milivinti compreso, hanno manifestato loro l’intenzione di farlo, non è nostra abitudine infatti andare a cercare piloti di altri team se non dopo loro esplicito desiderio.
Devo anche precisare che, a tutt’oggi, non ho ancora avuto comunicazione scritta come prassi (il nullaosta per il cambio di team che ogni pilota deve richiedere per cambiare team), ed apprendo solo ora la conferma del passaggio da MTBnews.

Bugnone pochi giorni fa invero, ci comunicava che stava riflettendo sul fatto che dopo cinque lunghi anni passati con noi avesse bisogno di nuovi stimoli e che di conseguenza stava valutando l’idea di passare ad altro team, pur riconoscendo di abbandonare una sicurezza, cosa che evidentemente lo stimolava al massimo.
Direi un po’ come Valentino, solo che non posso fare a meno di obbiettare che Rossi si è dimostrato in possesso di una grande capacità e sensibilità tecnica,di Marco da questo punto di vista non posso dire altrettanto, per lui conta soprattutto il divertimento , la messa a punto o le migliorie non altrettanto.

Come sempre c’è una grande tristezza quando succedono queste cose anche se è del tutto comprensibile che si tentino altre strade da parte dei piloti, spesso non ne troviamo i motivi logici a renderci tutto meno amaro, soprattutto è triste che ci svelino così tardi le loro intenzioni non mettendoci in condizioni di provvedere altrimenti.

Ancora una volta comunque l'Ancillotti Team si dimostra l’incubatrice, direi internazionale, di grandi talenti; è innegabile che con tutti è riuscita a lanciarli, e che molti non hanno piu’ ripetuto i risultati ottenuti con noi, come ad esempio la Griffiths seconda al mondiale dietro solo alla Chausson per due anni consecutivi, per i tutti i due anni che è stata con noi, lo stesso dicasi recentemente per i due nuovi talenti inglesi Joe Smith e Matt Simmonds.
Certamente in questo sport il manico è quasi tutto e quindi ad averlo, siamo ben oltre la metà dell’opera, ma siamo convinti che quando le cose si fanno difficili, il mezzo a punto e l’assistenza di una casa possono fare la differenza, ancor meglio se il binomio è tutto italiano, una cosa non secondaria.

Nonostante queste due importanti defezioni Ancillotti Team come sempre guardera' al futuro ricercando nuovi talenti da far crescere e supportare come sempre al massimo, come del resto fa ininterrottamente da 16 anni...

Augurando buona fortuna ad entrambi per la prossima stagione, ricordiamo Marchino con i suoi fax di giovane entusiasta.



Alberto Ancillotti