E' un campionato italiano diverso per noi, il primo in diciotto anni senza tanto batticuore, quasi da osservatori. Da questo lato (parlo del cuore) non è male per uno emotivo come me.
Quando ci hanno tardivamente comunicato che non ci sarebbe stata la gara per gli stranieri (Brook ha subito scherzato: dopo Prarostino, Canazei e l'Abetone hanno avuto paura che li mettessimo dietro un'altra volta, eh, eh) siamo saliti sù per Francesco e per tutti gli altri Ancillottisti privati.
Tanti, come sempre se non di piu', li ringrazio di cuore, sono loro il nostro miglior biglietto da visita.
La nostra tenda è stata, comunque e come sempre, aperta anche ad altri, a chiunque avesse un'urgenza per un problema meccanico.
Un appuntamento con un inizio burrascoso per le deficenze ed i ritardi, nonchè il maltempo, il tutto per fortuna è finito bene.
C'è stato comunque per noi molto da lavorare, i nostri due infatti dovevano prendere l'aereo alla Malpensa il giorno dopo, Wyn per il Canada mentre Brook per casa, già pensando a Canberra.
Abbiamo quindi montato sul posto il nuovo telaio light "NZ Replica" di Wyn ed un altro da allenamento per Brook, quello light infatti glielo porterà direttamente Tomy al mondiale.
Per quanto riguarda la gara, soddisfazione per il buon terzo posto di Fusani, quello di Mary Perin, peccato che Francesco Petrucci in finale sia caduto per scansare due addetti che stavano togliendo un pietrone ruzzolato in mezzo alla pista, si meritava un secondo posto ed una migliore assoluta.
Sempre buono comunque, un terzo posto per uno che ha cominciato a correre solo l'anno scorso e che era sconosciuto ai piu'.
Sempre l'anno scorso la gara di circuito era finita nel disastro, finale annullata un vero peccato per noi perchè in qualifica Mili era primo davanti ad Alan (e pensate malgrado una caduta), Bugno al terzo e..dietro gli stranieri, bei tempi!
Così l'anno scorso:
1. Marco Milivinti (Italia, Ancillotti team) in 5′16”60
2. Alan Beggin (Italia, Mapei) in 5′16”67
3. Marco Bugnone (Italia, Ancillotti team) in 5′19”52
4. Ben Reid (Irlanda, Just Reid) in 5′24”03
5. Lorenzo Suding (Italia, Iron Horse - Playbiker) in 5′25”10
6. Nathan Rankin (Nuova Zelanda, Iron Horse - Playbiker) in 5′28”27
Scusate la divagazione...
A chi vanno i complimenti questa volta?
Non li faccio a Lorenzo percheà non ce n'è bisogno, è stato talmente superiore.
Li faccio a quel Claudio Cozzi che quando riesce a non combinare pasticci si dimostra un grande della nostra DH, alla rivale Argentina Bike, che se li merita ampiamente per l'opera infaticabile di ricerca di nuovi talenti, qui ben mostrata nella classifica, mi dispiace anche che Gianluca sia caduto (perdendo la vittoria), a due curve dal traguardo.
Vorrei anche consolare gli sfortunati, Marco Bugnone dicendo che è sempre la guida piu' leggera e bella a vedersi del circus e Marco Milivinti comunque grande per la sua immensa e caparbia volontà.
Riporto per finire un'episodio (troppo esilarante) che è capitato a Luca Bugnone e che la dice lunga sulla qualità e l'esperienza dei giudici FCI e di FCI in senso lato.
Il papà dei Bugnone con al guinzaglio il suo cagnolino era nei pressi dell'arrivo quando, vedendo che il display era inspiegabilmente voltato verso la pista e non verso il pubblico, ha fatto presente l'anomalia ad un commissario, questi con aria saccente ed un po' seccata gli ha detto:
"Ma lei quante gare di DH ha visto? Non lo sà che và messo così perchè i piloti nell'arrivare possano guardare il loro tempo?!!"
Una bella coppia con chi una volta a Sestola, da Pippo Marani, aveva notato l'assenza dello striscione segnalante l'ultimo km che, come tutti sanno è obbligatorio nella DH!
Siamo in queste mani, non ci considerate troppo estremisti se qualche volta protestiamo, abbiamo spesso a che fare con questo livello di persone...
Alberto Ancillotti