Eccoci di nuovo qua.
Finalmente l'inverno e' finito ed a Pieve si e' ben visto, con temperature quasi estive.
Malgrado fossimo "sguarniti” dei nostri due Kiwi che arriveranno da noi solo a metà aprile, siamo comunque andati a Pieve per supportare i nostri piloti clienti e soprattutto per fare i primi test del prototipo di quello che sarà il telaio “Light” 2010 in questa occasione affidato nelle mani di Petrucci.
Quello della leggerezza sarà il leitmotiv dello sviluppo tecnico della nostra DHP la cui struttura base, ultratestata, ben si presta al lavoro di affinamento. Il tracciato dell'antenna di Lovegno e' stato ideale per l’inizio di questi test, vista la durezza, varieta' e tecnicita' del percorso, un po' old school, ma pur sempre molto efficace e completo.
Nuova tubazione leggera per l’obliquo, conificata per avere lo stesso spessore nei punti maggiormente sollecitati, infatti con la conifica (a differenza dell’idroforming), si ha un aumento e non una diminuzione di spessore nei punti critici saldati.
Stesso discorso per la doppia culla superiore, mentre il forcellone ha subito un alleggerimento delle tubazioni anche questo però unito ad un aumento delle sezioni nella zona critica, finito con un guadagno di quasi duecento grammi.
Il guadagno totale con l’adozione di viteria in titanio ed ergal è di ben 450 grammi il peso della bici completa è adesso di 17,5 kg ma puntiamo ad arrivare ai 17 in assetto gara durevole.
Abbiamo di nuovo rivisto e salutato con grande piacere un po’ tutti, nostri ex compresi e, in barba a chi dipinge questo come un mondo di invidie e rancori, qualcuno avrà notato scendere dal furgone da me guidato anche il Milivinti ed il Cozzi ,imbarcati assieme ai miei piloti ,visto che non avevano con che risalire.
Veniamo alla gara, vinta da un fenomenale Bugnone che ha stracciato gli avversari con bellissimi tempi e che avrebbe potuto migliorare nella seconda se non fosse caduto. Adesso che non va piu' a scuola e puo' dedicarsi a tempo pieno a questo sport, siamo sicuri che sapra' farsi valere.
Secondo assoluto l'altro nostro ex, Marco Milivinti, che dopo una prima manche opaca si rifa' nella seconda, davanti ad un altro pilota che faceva parte della scuderia Ancillotti qualche anno fà, il francese Yohann Barelli.
Una citazione speciale va a Lorenzo Suding, che con una bici da freeride leggero, con la monopiastra ed ammortizzatore ad aria strappa un 4:39, a 6 secondi da Bugnone!
Il tempo si commenta da solo e ci chiediamo come sarebbe andata se avesse avuto una bici da DH..
Un plauso particolare ,non per niente ad un francese, Loic Bruni, figlio del grande J.Pierre (campione del mondo master con la maglia Ancillotti) Che a soli 14 anni ha staccato un fantastico 4,47, che gli e' valso la 14esima piazza assoluta.
Tomy è rientrato alle gare in una pausa da meccanico ed ha mostrato ancora il suo stile come si evince dalla foto tratta dalla gallery del sito MTBpassion.it.
Peccato la caduta nella seconda manche frutto di una totale mancanza di allenamento. Comunque contento del suo 5:05 della prima, frutto della tecnica e si capisce come mai il giovanissimo Bugno da lui istruito ha preso quello stile leggero e bello da vedere che seppure oggi in un abisso di prestazioni e di età caratterizza ancora entrambi.
Alberto Ancillotti